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310 W 114th St, New York, NY 10026, Stati Uniti

Lunedì 6 Agosto

1. Volo Noewegian diretto a Stoccolma- quest’anno solo mezz’ora di ritardo (quindi siamo stati fortunatissimi). Dopo la coda al check in ci dirigiamo verso i controlli ma prima ci fermiamo a mangiare quella che probabilmente sarà l’ultima nostra pizza. Ai controlli io ovviamente suono e mi fanno il tampone antidroga. Superato egregiamente l’esame ci imbarchiamo sull’aereo.

Atterrati a Stoccolma pochi minuti liberi per poi rispondere all’interrogatorio individuale dei responsabili della sicurezza: che lavoro fai? Chi ti può mettere qualcosa in borsa? Quanto spendi per il tuo albergo? Insomma tutte domande intelligenti.

Dopo 1 ora di ritardo (che comunque rispetto al viaggio dell’anno scorso è nulla) ci imbarchiamo sul volo Stoccolma - New York.

Unici due appunti:

Qualcosa da mangiare e bere cara Norwegian visto quanto fai pagare i biglietti potresti darcelo. Ah anche le cuffie magari non a pagamento.

Bimba posseduta dal diavolo ha pianto praticamente tutto il viaggio ! E qui tutti i miei studi di psicologia sull’attaccamento mi fanno tanto pensare ... mamma perché non la riesci a consolare o in alternativa a farla stare in silenzio in qualche modo?

Va be finalmente arriviamo nella grande mela. Ci attendono 29 gradi ma anche un bel taxi con un ventilatore di plastica che ci accende dritto in faccia. Hey man anche no! È 10 ore che siamo sull’aereo di ghiaccio!(ah perché ovviamente la coperta che di solito le compagnie di livello ti danno la Norwegian non ci pensa neanche lontanamente).

Arriviamo all’indirizzo di Elias Snachez prenotata con airbnb... non si riesce ad aprire il portone d’ingresso ma fortunatamente arriva un asiatico con il suo odore inconfondibile di aglio che deve entrare proprio lì! Finalmente una gioia.. che viene subito cancellata dall’assenza dell’ascensore e i 4 piani di scale da fare. Ultima fatica dai... entriamo nella casa dove c’è di tutto un po’. Diciamo caratteristica, trascurata, dove vive una coppia della Repubblica Dominicana. Sembrano gentili, ci offrono dell’acqua e ci avvisano che hanno avuto problemi con l’elettricità quindi niente luce in alcuni punti della casa! Penso che tanto dovremo dormire quindi poco importa.

Quartiere harlem: ore 11 usciamo per la cena finalmente. Cominciamo con un po’ di chicken e coca-cola. \240Ore 1.00 letto... ore 5.30 io sono sveglia ma quasi quasi riposata.

7.30 tutti aprono gli occhi Apparte Dani che dormirebbe sempre e comunque.

Una bella doccia nella vasca dei sogni ci aspetta e poi sarà tempo della colazione e del 1 giorno.

Nuovi aggiornamenti stasera.

Due passi per NY.

Dopo la nostra sveglia all’alba a causa del fuso ci siamo diretti a Central Park, 1a tappa del nostro tour, rigorosamente a piedi.

A nostra grande sorpresa mentre eravamo intenti a cercare un bar per la colazione incontriamo un baracchino per strada di nome Billy (proprio come il nostro Andrea- detto Billy per chi non lo sapesse) con cui entriamo subito i confidenza e da cui compriamo succo al mango e succo alla pesca. Ancora adesso non so quale fosse uno e quale l’altro.. cambiava solo l’immagine. Dopo questa breve tappa ecco che riprendiamo la camminata all’interno di questo splendido parco dove il caldo comincia a farsi sentire. Ore 10 è ora della colazione; golden pancake, bagel e bacon per iniziare carichi.

Ore 17.30 tanta gente esce dagli uffici e torna a casa. Noi camminiamo verso la Central station per assistere alle corse delle persone . Ognuna con la sua vita, la sua storia. Mi piacciono le stazioni così come gli aeroporti perché vedo la gente che arriva e se ne va e mi piace fantasticare rispetto alle loro vite.

Ultima ma non ultima tappa è Time Square con le sue insegne luminose, i suoi colori come se fosse sempre in festa. Tentiamo l’acquisto di un biglietto per Broadway ma rimandiamo a domani.

Per stasera decidiamo di cenare all’East Village.. e allora Ramen sia ! Grande discussione rispetto alla correttezza o meno della mancia... alla fine la responsabilità va alla saggia del gruppo che opta per una democratica via di mezzo.

Ma poi dopo tutto quel brodo vuoi non fare due passi ? E allora eccoci qui di nuovo in marcia fino a quando stanchi abbastanza decidiamo di prendere la metro per tornare, dopo 14 ore circa, verso la nostra amata “villetta” con quel profumo all’ingresso che ti fa dire “bentornato a casa”. Ma... la stanchezza, la distrazione e l’uomo nero non hanno giocato a nostro favore ... perdiamo la nostra fermata e indovinate un po’? Quando pensi di essere arrivato scopri di dover camminare ancora per 10 blocks. Cala il silenzio, Billy va deciso verso la meta, il Dani l’avrebbe fatta a piedi, io e Naty cerchiamo dell’acqua nell’unico negozio che vende solo alcolici.

Acqua recuperata, 114th street all’orizzonte. Mancano solo i 4 piani di scale ... visuliazziamo tutti il letto.

Contiamo 35 scalini ed è fatta, siamo tornati distrutti ma soddisfatti di questo 1 giorno durato una vita.

Buona notte grande mela and \240“enjoy your night Ladies!”. “ Ci puoi giurare big black bamboo”.

Central Park è qualcosa di magico dove la gente si prende una pausa da una routine rumorosa e sempre di fretta. Chi fa yoga, chi cavallo, tanti che corro, chi legge o porta a spasso il cane. Il polmone non solo perché vede ma perché mi dà la sensazione che permette alla gente di prendersi una boccata d’aria lontano dalle corse a downtown.

Vediamo tante cose fino ad arrivare alla scritta Imagine in memoria di John Lennon. Non è niente di speciale ma la sensazione che mi trasmette è ancora quella di unione e fratellanza. E sulle note di imagine decidiamo di andare a prendere un fantastico juice con banana lemon e spinaci.

Dopo aver passato quasi 5 ore nel parco finalmente arriviamo a downtown e decidiamo di visitare il top if the rock all’interno del Rockfeller Center. Visitata prenotata per le 15.30 quindi un’ora giusta per pranzare in un fantastico baracchino per strada. La nostra scelta ricade sul chicken pita e hot dog.. risultato ? Tutti addormentati sulle panchine. Ci si risveglia solo per la visita prenotata. 67 piani per una visita mozzafiato... tante foto stupide. Una città che tende sempre verso l’alto, la gente che si sente piccola piccola abbracciata dagli enormi grattacieli. Uno spettacolo

Scendiamo soddisfatti e ci dirigiamo alla public library per goderci un po’ di fresco. Un bellissimo edificio nasconde al suo interno le stanze di una volta con tante lampade tutte uguali dove persona di qualsiasi genere ed età si reca per studiare o consultare i libri.

Due passi per NY.

Dopo la nostra sveglia all’alba a causa del fuso ci siamo diretti a Central Park, 1a tappa del nostro tour, rigorosamente a piedi.

A nostra grande sorpresa mentre eravamo intenti a cercare un bar per la colazione incontriamo un baracchino per strada di nome Billy (proprio come il nostro Andrea- detto Billy per chi non lo sapesse) con cui entriamo subito i confidenza e da cui compriamo succo al mango e succo alla pesca. Ancora adesso non so quale fosse uno e quale l’altro.. cambiava solo l’immagine. Dopo questa breve tappa ecco che riprendiamo la camminata all’interno di questo splendido parco dove il caldo comincia a farsi sentire. Ore 10 è ora della colazione; golden pancake, bagel e bacon per iniziare carichi.

Ore 17.30 tanta gente esce dagli uffici e torna a casa. Noi camminiamo verso la Central station per assistere alle corse delle persone . Ognuna con la sua vita, la sua storia. Mi piacciono le stazioni così come gli aeroporti perché vedo la gente che arriva e se ne va e mi piace fantasticare rispetto alle loro vite.

Ultima ma non ultima tappa è Time Square con le sue insegne luminose, i suoi colori come se fosse sempre in festa. Tentiamo l’acquisto di un biglietto per Broadway ma rimandiamo a domani. \240

Per stasera decidiamo di cenare all’East Village.. e allora Ramen sia ! Grande discussione rispetto alla correttezza o meno della mancia... alla fine la responsabilità va alla saggia del gruppo che opta per una democratica via di mezzo.

Ma poi dopo tutto quel brodo vuoi non fare due passi ? E allora eccoci qui di nuovo in marcia fino a quando stanchi abbastanza decidiamo di prendere la metro per tornare, dopo 14 ore circa, verso la nostra amata “villetta” con quel profumo all’ingresso che ti fa dire “bentornato a casa”. Ma... la stanchezza, la distrazione e l’uomo nero non hanno giocato a nostro favore ... perdiamo la nostra fermata e indovinate un po’? Quando pensi di essere arrivato scopri di dover camminare ancora per 10 blocks. Cala il silenzio, Billy va deciso verso la meta, il Dani l’avrebbe fatta a piedi, io e Naty cerchiamo dell’acqua nell’unico negozio che vende solo alcolici.

Acqua recuperata, 114th street all’orizzonte. Mancano solo i 4 piani di scale ... visuliazziamo tutti il letto.

Contiamo 35 scalini ed è fatta, siamo tornati distrutti ma soddisfatti di questo 1 giorno durato una vita.

Buona notte grande mela and \240“enjoy your night Ladies!”. “ Ci puoi giurare big black bamboo”.

Eccoci qui sul pullman per Washington D.C. (si ci piace provare tutti i mezzi di trasporto)!

Ieri sera siamo tornati cotti, tanto da non avere le giuste risorse per scrivere. Ora però vi racconto cosa abbiamo fatto in queste 48 ore.

Giorno 2.

Ci alziamo con calma e decidiamo di fare un giro per il quartiere di Harlem entrando ed uscendo da qualche negozio in cerca di acquisti vantaggiosi ma.. i prezzi non erano affatto diversi rispetto a quelli di Milano. Un po’ tristi abbiamo preso la subway n.2 per andare a downtown dove abbiamo deciso di dividerci: gli uomini avrebbero fatto la coda per acquistare i biglietti per Broadway mentre io e la mia amichetta bella ci saremmo fatte le code per capire come arrivare a Washington e sopratutto dove abbandonare i bagagli durante il nostro ultimo giorno.

Finalmente dopo un’oretta ci siamo rincontrati al punto di ritrovo e senza stupore già immaginerete chi ha portato a termine il proprio compito e chi invece ha abbandonato causa “troppa fila”.

Ora mentre scrivo ho un vuoto di memoria rispetto a dove abbiamo mangiato (è vero ho una pessima memoria) e chiedendo ai miei compagni di viaggio mi accorgo che anche loro hanno dei “buchi”. Credo che abbiamo fatto talmente tante cose che siamo un po’ confusi rispetto a luoghi e tempi.

Comunque siamo giunti alla consapevolezza di dove abbiamo pranzato/fatto colazione americana con un bel piatto di fried eggs with bacon, toast and fries.

Con la pancia piena la nostra visita sarebbe stata l’higline, un ex percorso ferroviario sopraelevato, ora trasformato in passeggiata nel verde sopra le strade di Downtown, nei pressi del quartiere di Chelsea. Un’altra area verde dove potersi riposare immersi nel caos della città.

Il caldo anche ieri si faceva sentire e il quantitativo di acqua e bevande varie assunto direi notevole.

Terminata la nostra eco passeggiata ci siamo immersi nel Greenvilage, famoso quartiere di NY sopratutto per la casa di Carrie, celebre protagonista di Sex and the City.

Mi aspettavo qualche richiamo invece un semplice cartello giallo che indica la casa ma niente di più.

Ovviamente gli uomini erano ignari di dove lì stessimo portando ma tanto qualche km in più non avrebbe fatto la differenza.

A proposito di km il nostro programma ovviamente non era ancora concluso e siamo quindi andati da ovest a est per raggiungere il ponte di Brooklyn.

Nolleggiata una fantastica bicicletta l’abbiamo attraversato in tutta la sua grandiosità. Tantissime persone, sopratutto turisti passeggiavano e scattavano foto, ma anche tanti New yorkesi lo attraversavano sfrecciando in bicicletta e suonando il campanello per far sposatare la gente. NY però permette a chi vuo di girare bene in bicicletta, fornendo in ogni strada delle corsie dedicate.

Dopo la pedalata breve sosta in un parco per dissetarci e riprendere le energie prima della nostra cena a Chinatown.

Jo Shangai con le sue pareti schizzate di qualsiasi cosa, la moquette per terra, un gran baccano e le posate non particolarmente pulite ci ha deliziato con i migliori dumplings mai assaggiati. Pieni più che mai date le porzioni non poteva mancare la camminata post cena. Direzione soho per sentire un amico che avrebbe suonato. Le cose a volte non vanno proprio come si vorrebbe: morale non abbiamo incontrato Riccardo (mio amico batterista che vive a NY) ma abbiamo visto il quartiere di Soho e ascoltato qualche canzone al “the loft”.

La metro ma sopratutto il letto ci stava chiamando. Giornata piena, terminata con i soliti 27 km percorsi in lungo e in largo. Stanchi, accaldati, con qualche dolorino e pieni di cibo cinese ma anche pieni di tutto quello che questa magnifica città ci ha regalato.

Giorno 3.

Ultima mattina nella grande mela. Decidiamo per una visita veloce alla Columbia University (proprio dietro alla nostra casa). A tutti noi torna magicamente voglia di tornare a studiare ma.. negli Stati Uniti.

E’ l’ora di andare a lower town per le ultime visite: io e Dani optiamo per il Memorial dell’11/09 mentre Nati e Andre scelgono statua della Libertà ed Ellis Island.

Commovente nient’altro.

È un giorno che ricorderò sempre, che ho impresso nella memoria, che rende questo Paese ma sopratutto la gente che ci vive unica per lo spirito che hanno. Il loro “proud to be American” , detto da gente di ogni dove, io lo sento tutto.

Risaliamo verso porth Authority percorrendo Broadway street con qualche tappa nei negozi.

Ore 18 parte il nostro bus Peter Pan. Direzione Washington. Il sole è tramontato, un’altra giornata sta per finire ma una nuova città domani ci aspetta.

Buonanotte guys, see u tomorrow.

Washington con un giorno di ritardo.

Mi prendo un momento per aggiornarvi rispetto ai nostri spostamenti. Abbiamo avuto poco tempo e tante cose da vedere.

Washington appare molto diversa rispetto a NY, seppur sempre ordinata e pulita, ma più tranquilla e a misura duomo. Motivo per cui la gireremo ovviamente a piedi e ogni tanto con l’aiuto della citybike.

Ci siamo svegliati la mattina dopo aver alloggiato al Windsor Park Hotel; direi nessuna nota di merito se non la posizione ottima per raggiungere il centro della città. Per il resto un letto a forma di banana (conca in mezzo) e colazione da rivedere. Abbiamo passeggiato tra gli immensi parchi verdi visitando i monumenti e le attrazioni principali come la Casa Bianca, i Memorial ai reduci della 2 Guerra Mondiale, della guerra del Vietnam, Memorial a Lincoln.

Per pranzo siamo capitati alla mensa della Washington University dove abbiamo preso pepperoni Pizza e burrito messicano.

Il pomeriggio è volato tra un veloce giro in bici e la camminata lungo il the Mall con vista sul Campidoglio. Breve giro al museo aerospaziale e poi è iniziata la corsa verso un rent al car perché avremmo dovuto noleggiare la macchina per il giorno dopo. Ma abbiamo scoperto che era tutto sold out presso la Union station e abbiamo scoperto che il giorno dopo ci sarebbe stata una manifestazione del kuklux Clan per cui Washington sarebbe stata blindata. Ottimo direi !

Ci dormiamo su dopo aver mangiato un po’ di pollo fritto.

La mattina ci dirigiamo in aeroporto e dopo l’unge attese finalmente prendiamo la nostra car che come prima tappa ci porterà all’Arlington Cemetery. È pazzesco quanto sia enorme e pulito. Capisci che quello che vedi nei film esiste davvero e sopratutto, nonostante l’ impatto iniziale, si respira poi una sensazione di pace e tranquillità.

Ritorniamo alla macchina e ci dirigiamo verso il sud con pausa pranzo a Springfield.

Kennedy family

Unknow soldier

Ripartiamo dopo aver mangiato un leggero pulled pork in una catena chiamata Mike qualcosa.

Dopo tanti cambi di programma arriviamo alle 9.30 circa a Goldsboro, paesino carino verso la costa. Day inn lungo la strada sarà la nostra sosta per la notte. Domani si parte alla volta di Myrtle beach.

Giornata a myrtle beach.

Scrivo dal motel 6 dove la connessione lascia a desiderare. Oggi abbiamo trascorso la mattinata in viaggio verso myrtle beach.

Arrivo per le 14 circa e pranzo da Mr Fish... uno dei pranzi più pesanti di sempre. Entrati con l’idea di non prendere fritto... mangiato solo fritto! Io gamberi, calamari e patatine, nati il panino con il granchio ( completamente intero) e gli uomini il piatto tipico ceab and gritz una sorta di polenta con i gamberi, giusto per stare leggeri. Pranzo infinito con lunghe attese accompagnato poi da una passeggiata lungo la spiaggia senza fine.

Ci rimettiamo in macchina verso le 18. È chiaro che questo cuscino coi fenicotteri piaccia proprio a tutti e concilii il sonno!

Arrivo a charlestone e ci aspetta un’altra cena ... io ci provo e ordino una pizza margherita. Arriva... con parmigiano e finocchietto.

No Maria io esco .. per me è troppo!

Beppe mi manchi !!

Ora tutti a nanna, domani ci aspettano altri km.

13 agosto

Colazione e tappa in lavanderia.

Colazione leggera .. per saltare il pranzo ! #wafflehouse

E quando saremo belli e profumati ripartiremo verso sud in direzione Daytona beach anche se ovviamente non sappiamo quante volte cambieranno i programmi e quindi dove finiremo a dormire 🤪

Nuovi aggiornamenti stasera.

13-14 agosto: Viaggio verso Daytona Beach.

Buongiorno mondo!

Siamo a Daytona Beach considerata la spiaggia più famoso del mondo non tanto per il mare quanto per la quantità di gente e di attività possibili.

Stamattina abbiamo deciso a di fare un salto nella palestra dell’albergo, un po’ di tapis roulant, qualche esercizio a corpo libero. Direi che è stato un ottimo inizio per smaltire qualche schifezza e sentirsi meglio.

Il viaggio per arrivare qui è stato lungo, con tante soste e acquazzoni non indifferenti.

Partiti da charlestone siamo giunti a Savannah, poi abbiamo attraversato la Georgia fermandoci in un baracchino all’exit 49 con il nome “peach world” che appunto vendeva pesche e tutto quello che con le pesche si può fare. Le pesche sono infatti il must della Georgia e le insegne pubblicitarie in strada lo ricordavamo! Assaggiato il sidro alle pesche ci siamo rimessi in macchina fino alla sosta successiva a jacksonville.

Dopo tanti km eccoci finalmente in Florida precisamente a Daytona Beach.

Ecco alcune foto di Daytona e del famosissimo circuito.

Nel pomeriggio ci siamo rimessi in macchina diretti ad Orlando. Breve giro a downtown .. come al solito super pulita e questa volta a sorprenderci anche la fauna di un laghetto proprio nel centro città.

Anatre, papere, cigni, tacchini, piccioni .. insomma un po’ di tutto.. e tutti girano indisturbati tra i turisti e i cittadini che si trovano nel parco.

Stasera giro alla citywalk di Orlando.. una passeggiata tra negozi e ristoranti di ogni genere.

Sii ritorna bambini domani: Universal studio. Per stasera vi lascio con qualcue assaggio😊🔝

A domani!

Buon ferragosto a tutti !? Come abbiamo festeggiato?

Ora ve lo racconto subito...

Stamattina sveglia presto e scelta del parco, si dovevamo andare agli Universal ma poi degli amici che vivono qui ci hanno consigliato altro visto che non siamo amanti delle giostre e quindi abbiamo optato per Animal Kingdom.

Dopo quindi la solita colazione leggera questa volta dolce a base di donuts e muffin siamo arrivati al parcheggio. Da lì un trenino ci ha portato all’entrata del parco. Siamo partiti subito dall’Africa dove abbiamo fatto uno splendido safari

Tanti animali, tutti belli, ovviamente i miei adorati flamingo ma anche le zebre hanno vinto ! Sono davvero bellissime e sembrano dipinte ;)

Da lì ci siamo spostati verso Pandora dove abbiamo fatto 2 ore di coda per un’attrazione. Si sembra assurdo aspettare tutto quel tempo ma avevamo letto che ne valeva la pena. Entriamo così nel mondo degli avatar.. ognuno di noi ha una postazione su una sorta di poltrona da cavalcare come se fossimo sopra un uccello gigante.. non ne so molto ma la mia amica nati mi spiegava che ogni avatar ne ha uno. Insomma noi eravamo avatar e cavalcavamo queste bestie enormi.. tutto in 3d... qualcosa di pazzesco! Tutto veniva simulato:l’acqua , l’aria, il vuoto ... fantastico ! Da provare assolutamente ! \240Provatissimi sia dalla coda che dall’attrazione (e dall’aria condizionata) pausa pranzo ore 4 forse. Dopodiché ci siamo spostati in Asia dove abbiamo fatto una specie di rafting ma molto easy. Dopo tanti giri siamo passati per la terra dei Dino in America ma era più per bambini. Finalmente alle 18 circa eravamo in macchina .. cotti a puntino ma pronti per andare in uno dei tanti outlet presenti in città. Ora di uscita 22.00... i piedi andavano ormai da soli, uno stato di incoscienza regnava su di noi e il disagio era tanto.

Ci siamo però coccolati con una buona cena da longhorn mangiato un po’ di carne rossa

A fine cena abbiamo optato per la soluzione dormiamo ancora ad Orlando e ripartiamo domattina per Miami. Morale della favola abbiamo prenotato , SENZA VOLERLO, lo stesso hotel di ieri. In sostanza avremmo potuto lasciare lì i bagagli ed essere molto più comodi ma avrete capito che a noi le cose lineari e comode non ci piacciono.

By the way .. giornata piena, stancante ma super felice !

Domani è la volta di Miami beach!

Miamiiiii

Ultima tappa per il gruppo al completo è Miami dopodiché c’è chi tornerà a casa e chi sfortunatamente continuerà le vacanze a Curacao.

Ma questi ultimi 3 giorni saremo a Miami Beach. Ieri finalmente una pizza come cena da fratelli la bufala, sembrava quasi un miraggio. Poi un cocktail dull’ocean drive e 4 km a piedi per tornare a casa. Dovete sapere che a Miami da south a middle Beach c è una passeggiata lungo la spiaggia molto carina e tutti ovviamente abbiamo optato per quella apparte Daniele che invece ha scelto la strada più difficile, quella sulla spiaggia.

Ore 2 a.m finalemnte io nati e Andre arriviamo in casa notando la varietà delle persone che popolano Miami Beach a quell’ora. Detto ciò di Daniele nessuna traccia..sulla spiaggia non pervenuto, senza cellulare e senza soldi. Ore 2.30 situazione invariata.

escono di nuovo a cercarlo ma niente. La nati comincia a pensare all’opZione avvisare la polizia.

Ore 3 sentiamo il campanello d’apertura della porta e vediamo Daniele arrivare tutto sudato dicendo che aveva camminato troppo ed era arrivato al porto passando di mille numeri la nostra abitazione.

No comment.

Comunque dopo questo episodio stamattina spiaggia .. il sole era cocente, il mare non un granché a causa delle alghe. Pranzo al volo, pisolino (fuori pioveva) e poi ritorno in spiaggia.

Stasera dopo una lunga passeggiata per Lincoln road e l’acquisto di un bel libro che mi terrà compagnia alla prossima settimana, abbiamo cena all’havana 1957 : buonissimo cubano , lo consiglio !

2 km di passeggiata per rientrare e pronti a dormire per goderci la giornata di domani.

Buon week end a tutti!

Last part.

Salutati gli uomini all’aeroporto di Miami le strade si sono divise.. noi siamo pronte per la nostra ultima settimana total

Ultimo hamburger, ultimi saluti e noi siamo pronte per Curaçao, piccola isoletta di fronte al Venezuela che, insieme ad Aruba e Bonnair, forma le isole ABC,

In attesa al gate 17 abbiamo rischiato di perdere l’aereo non ascoltando minimamente le voci in inglese ma aspettando il solito “on boarding” sul display.

Circondate da un sacco di gente e un leggero ritardo non ci stavamo facendo molte domande.

A un certo punto però sento

“Last call for Curaçao”

Io: Nati dobbiamo andare, ultima chiamata

N. Ma come ultima chiamata ?

Entrate per ultime sull’aereo e posizionate agli antipodi della stessa fila tra altre 2 coppie spaiate partiamo per l’ultima tappa.

Arriviamo dopo 3 ore di volo e 1 di pullmino con l’unica autista che si deve fermare a far benzina.

Arriviamo nel nostro appartamento vista mare. Notte in bianco tra il caldo, le zanzare (a detta della nati) e il gallo alle 6 del mattino.

Oggi decidiamo di fare un giro nella capitale, ciò significa 1 ora di pullmino ma fortunatamente scannano quindi 45 minuti. Ed eccoci a Willemstad, colorata cittadina ex colonia olandese.

Dopo aver fatto la spesa e la prospettiva di cucinare una carbonara torniamo in appartamento e ci godiamo il tramonto.

Buona cena a noi e buonanotte all’Italia.