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Perugia

Ciao a tutti, mi presento..

Mi chiamo Valentina e ho ventitré anni.

Sono nata a Napoli ma vivo in provincia di Mantova dall’età di un anno.

Abito da sola da due anni.

Non ho avuto una vita particolarmente facile o felice.

Soprattutto felice, non so più che cosa sia la felicità.

Sono single da un anno dopo una relazione di quattro anni che mi aveva assorbito completamente.

Il mio ex mi ha lasciata quando persi \240anche il lavoro, quando avevo una denuncia in ballo per un abuso del passato e per concludere in bellezza persi anche l’auto dopo due settimane.

Insomma in poco tempo persi tutto ciò che avevo.

È stato un anno difficile, molto duro e deprimente dove ho sofferto sola come un cane.

Ho iniziato una serie di cambiamenti drastici, uno dietro l’altro.

Ho superato delle fobie tipo le cimici, il ginecologo, ho tagliato i miei amatissimi lunghi capelli, ho cancellato ogni singola mia foto o video perché se dovessi morire domani a che mi servirebbero questi ricordi?

Sono sempre rimasta in piedi nonostante i grandi ostacoli, mi sono sempre impegnata con vari volontariati, odio i social, la televisione, cerco di usare il telefono solo per la musica.

Sono arrivata però anche io al crollo psicologico e circa tre settimane fa, in preda alla depressione più totale ho iniziato a tagliarmi tutte le gambe.

Ora ho la pelle d’oca a pensarci.

Ecco perché ho deciso di lasciare la casa, il lavoro, gli amici e la famiglia e partire.

Ricominciare da zero, da sola lontano da tutto ciò che mi stava uccidendo.

Sto cercando in tutti i modi di salvarmi e sto scrivendo tutto ciò qui, perché spero che in qualche modo possa aiutare qualcuno disperato come me con ancora tanta voglia di farcela.

Io voglio vivere.

Prime tappe Salerno-Napoli, ho voglia di tornare fra la mia gente e ritrovare le mie origini a cui sono molto legata.

Partecipero al Wwoof, un sito che permette uno scambio: lavorare gratis in cambio di vitto e alloggio gratuiti, tutto questo immersi nella natura.

P.s. Non azzecco molti verbi abbiate pazienza 😹

L’ultimo saluto alla famiglia .

L’ultimo saluto agli amici.

Dopo un interminabile viaggio in autobus durato circa 13-14 ore, eccomi finalmente a Salerno.

Solo vedere il paesaggio dal finestrino del pullman mi ha reso felice.

C’è una fantastica arietta fresca.

Sentire il dialetto mi fa impazzire, mi sento finalmente fra la mia gente anche se purtroppo l’estranea sembro io.

Sto ancora aspettando Filippo, l’Host che mi ospiterà nella sua apicoltura per questi quindici giorni.

È purtroppo in ritardo ma ne sto approfittando per scrivere questo racconto.

Ho bevuto un caffè eccezionale per non parlare della brioche al cioccolato che era piena da far ingolosire chiunque.

Sono già innamorata di questo posto ma sono ancora più contenta all’idea di trascorrere quattro mesi a Napoli.

Qui è ovviamente più caotico del paesino dove abitavo, ma ho vissuto per un corso a Milano quindi ero già preparata a questo.

Dopo un interminabile viaggio in autobus durato circa 13-14 ore, eccomi finalmente a Salerno.

Solo vedere il paesaggio dal finestrino del pullman mi ha reso felice.

C’è una fantastica arietta fresca.

Sentire il dialetto mi fa impazzire, mi sento finalmente fra la mia gente anche se purtroppo l’estranea sembro io.

Sto ancora aspettando Filippo, l’Host che mi ospiterà nella sua apicoltura per questi quindici giorni.

È purtroppo in ritardo ma ne sto approfittando per scrivere questo racconto.

Ho bevuto un caffè eccezionale per non parlare della brioche al cioccolato che era piena da far ingolosire chiunque.

Sono già innamorata di questo posto ma sono ancora più contenta all’idea di trascorrere quattro mesi a Napoli.

Qui è ovviamente più caotico del paesino dove abitavo, ma ho vissuto per un corso a Milano quindi ero già preparata a questo.

Per ora nulla di così sconvolgente.

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Salerno

Dopo un interminabile viaggio in autobus durato circa 13-14 ore, eccomi finalmente a Salerno.

Solo vedere il paesaggio dal finestrino del pullman mi ha reso felice.

C’è una fantastica arietta fresca.

Sentire il dialetto mi fa impazzire, mi sento finalmente fra la mia gente anche se purtroppo l’estranea sembro io.

Sto ancora aspettando Filippo, l’Host che mi ospiterà nella sua apicoltura per questi quindici giorni.

È purtroppo in ritardo ma ne sto approfittando per scrivere questo racconto.

Ho bevuto un caffè eccezionale per non parlare della brioche al cioccolato che era piena da far ingolosire chiunque.

Sono già innamorata di questo posto ma sono ancora più contenta all’idea di trascorrere quattro mesi a Napoli.

Qui è ovviamente più caotico del paesino dove abitavo, ma ho vissuto per un corso a Milano quindi ero già preparata a questo.

Per ora nulla di così sconvolgente.

Stazione centrale

Lungo mare di Salerno

Lungo mare di Salerno

Lungo mare di Salerno

Io e le mie gambe

Lungo mare di Salerno

Lungo mare di Salerno

Lungo mare di Salerno

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Benevento

Cambio rotta: Benevento

Dopo ore di attesa a Salerno, tutta allegra e spensierata con la giusta voglia di tuffarmi in questa esperienza, senza lasciarmi abbattere dal caldo e dalla stanchezza, le cose vanno al peggio.

Arriva l’Host a prendermi in stazione, e per farla breve perché non mi va di dargli troppa importanza e farmi rovinare ulteriormente l’umore, questo signore cinquantenne che avrebbe dovuto ospitarmi e insegnarmi il lavoro in apicoltura, non fa altro che parlarmi di sesso.

Percepisco da subito il pericolo e alla prima occasione utile mi rifiuto di continuare l’esperienza con lui.

Lo obbligo a portarmi in stazione spiegandogli che i discorsi fatti mi sembravano alquanto fuori luogo per il tipo di situazione.

Il caro Filippo ha il coraggio di fare il mortificato e poco dopo mi manda pure un messaggio sempre patetico.

In tutto questo si fanno le tre del pomeriggio.

Stanca, con forse due ore di sonno, con puzza di sudore vomitevole e sporco ovunque, lontana da casa e con pochi soldi, non so che fare.

Per un attimo il panico.

L’idea di rinunciare a ciò che voglio fare nella vita per colpa di gente malata proprio non mi va.

Questo mi da forza e contatto subito il coordinatore della Campania.

Fortunatamente capisce subito la situazione e mi fa arrivare a Benevento.

Ho assaggiato prodotti al suo mercatino fatti da lui e i suoi amici.

Mi sento stremata ma già molto meglio.

Questa avventura è partita nel peggio dei modi ma non mollo un cazzo.

Aprire gli occhi è fondamentale ma non abbiate paura.